Era una matematica, astronoma e filosofa greca della tarda antichità. Insegnava in pubblico e godeva di un'ottima reputazione. Fu vittima di una lotta politica per il potere. Fratelli laici e monaci cristiani la portarono in una chiesa e lì la uccisero. Il suo corpo fu smembrato. I posteri ricordano Ipazia soprattutto per il suo spettacolare omicidio. Da una prospettiva femminista, la filosofa appare come una precoce rappresentante della femminilità emancipata, dotata di conoscenze superiori, e come una vittima dell'atteggiamento misogino dei suoi avversari.